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Intelligenza emotiva

Molto spesso si tende a ritenere che vi sia una stretta correlazione tra successo scolastico, valori di Q.I., successo nella vita e benessere psicologico, ma l’esperienza ci mostra che non è così. Nonostante il grande valore attribuito a questi criteri di valutazione è ormai risaputo come al massimo possano contribuire in una percentuale del 20% a prevedere il successo nella vita di una persona e come vi sia una scarsa o nulla correlazione tra votazioni scolastiche (o QI) e benessere psicologico.

 

Daniel Goleman, nel suo libro “Intelligenza emotiva” sottolinea l’importanza delle competenze emozionali di ciascuna persona nel favorire il successo e la realizzazione. Accanto alle abilità intellettuali esisterebbero quindi delle abilità emotive, spesso trascurate nell’ambito dell’insegnamento, ma almeno altrettanto importanti per il destino dell’individuo.

 

L’intelligenza emotiva è la capacità di un individuo di riconoscere e gestire le proprie e altrui emozioni, così da agire in maniera conforme ad esse e compiere scelte che gli siano favorevoli. L’intelligenza emotiva comporta  inoltre la capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante la frustrazione, la capacità di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare e, ancora, la capacità di essere empatici e di sperare.

 

Nella prima definizione di Salovey, l’intelligenza emotiva comprende questi 5 ambiti principali:

 

  • Conoscenza delle proprie emozioni. L’autoconsapevolezza, la capacità di riconoscere un sentimento nel momento in cui si presenta è fondamentale per non restare alle mercé del proprio mondo emotivo.
  • Controllo delle emozioni. La capacità di controllare i sentimenti in modo che essi siano appropriati si fonda sull’autoconsapevolezza. Chi ne è privo si trova a dover combattere con sentimenti tormentosi: ansia, tristezza, irritabilità.
  • Motivazione di se stessi. La capacità di dominare le emozioni per raggiungere un obiettivo è essenziale per trovare motivazione e controllo di sé. La capacità di ritardare la gratificazione e reprimere gli impulsi è alla base di qualunque tipo di realizzazione.
  • Riconoscimento delle emozioni altrui. L’empatia è fondamentale nelle relazioni con gli altri. Le persone empatiche sono più sensibili ai sottili segnali sociali che indicano le necessità o i desideri altrui.
  • Gestione delle relazioni. L’arte delle relazioni consiste in larga misura nella capacità di dominare le emozioni altrui. Si tratta di abilità che aumentano la popolarità, la leadership e l’efficacia nelle relazioni interpersonali.

 

Sviluppare la propria intelligenza emotiva richiede una buona dose di attenzione verso i propri veri sentimenti, in modo da identificarli, esaminarli e farne un’analisi lucida.

Numerosi fattori influenzano l’intelligenza emotiva di una persona. Il fatto di essere cresciuta in un ambiente sano, di aver potuto appropriarsi degli strumenti necessari durante la sua crescita o di aver progredito sul piano personale rappresentano fattori che facilitano lo sviluppo di questo tipo di intelligenza.

L’intelligenza emotiva è la capacità di descrivere le emozioni a parole, di inquadrarle con sufficiente precisione per poterle esprimere nella maniera più sana e coerente possibile. Riuscendo a distinguere le emozioni, diventa più facile esternarle e comunicare apertamente. Abbiamo così una migliore comprensione di ciò che viviamo e siamo meno prigionieri delle nostre tempeste emotive.

Se riusciamo a identificare e isolare le emozioni dominanti in tutto lo spettro delle nostre emozioni, è più facile capire ciò che viviamo e familiarizzare con i nostri sentimenti. Individuiamo così più chiaramente quello che succede nel nostro universo interiore. L’abilità che sviluppiamo viene applicata anche a coloro che ci circondano. Acquisiamo una sensibilità particolare che ci permette di capire più facilmente ciò che vive l’altro, ciò che tenta di esprimere; il mondo delle emozioni ci è meno alieno.

Avere una migliore comprensione del nostro vissuto emotivo ci permette di collegare le emozioni ai pensieri. Le emozioni influenzano i pensieri, le azioni e le percezioni. Più facilità abbiamo a decodificare rapidamente le nostre emozioni, più siamo consapevoli del loro impatto sui nostri pensieri e più possiamo tentare di razionalizzarle.

Sviluppando la nostra intelligenza emotiva, siamo maggiormente in grado di vedere il collegamento tra ciò che viviamo e ciò che pensiamo. I nostri pensieri possono allora influenzare positivamente le emozioni, permettendoci di prestare più ascolto ai nostri sentimenti e di cercare di armonizzarli con le nostre azioni. Tutto questo avviene quando compiamo scelte coerenti con ciò che avvertiamo. Ci concediamo il tempo di “decantare” prima di prendere decisioni, di ascoltare maggiormente con il nostro cuore lasciando spazio alle emozioni nelle riflessioni, senza però che queste controllino le nostre azioni.

Lavorando su noi stessi siamo maggiormente in ascolto dei nostri bisogni, delle nostre emozioni e degli altri, lasciamo spazio alla nostra intelligenza emotiva affinché si sviluppi secondo il suo ritmo. Familiarizziamo con il mondo delle emozioni.

Rimanendo ricettivi, vigili e aperti a ciò che le nostre emozioni hanno da dire, invece di crogiolarci nel diniego e di fuggirle, permettiamo alla nostra intelligenza emotiva di svilupparsi. Siamo molto più in armonia con noi stessi e miglioriamo il nostro modo di comunicare.

 

A cosa serve l’intelligenza emotiva?

  • A capire meglio chi siamo e come viviamo
  • A essere più comprensivi nei confronti degli altri, più in armonia con gli altri
  • A permetterci di leggere più rapidamente le emozioni che ci animano
  • A responsabilizzarci per quanto concerne il nostro benessere e la nostra salute mentale
  • A comunicare in modo più efficace quello che proviamo
  • A essere onesti verso noi stessi
  • A compiere scelte migliori
  • A realizzarci