Ludopatia – “È una malattia. Ci sono 8 sintomi per riconoscerla” (Intervista – Quotidiano LEGGO – 12.07.2018)
Ringrazio Alessio Caprodossi, giornalista del quotidiano Leggo, che mi ha chiesto di intervenire per rispodere ad alcune domande sul tema della dipendenza da videogiochi, in seguito alla vicenda di cronaca di un ragazzo di 15 anni di Cremona che, per decisione del Tribunale dei Minori, è stato allontanato dalla famiglia e inserito in una comunità terapeutica per un problema di gaming addiction e ritiro sociale.
Leggi la pagina del quotidiano del 12 Luglio 2018
Per completezza, per chi fosse interessato all’argomento, riporto il testo completo dell’intervista.
L’OMS ha recentemente riconosciuto la ludopatia, in particolare la dipendenza da videogame, come malattia mentale. Quali sono i sintomi che possono far riconoscere a parenti e amici il problema?
A oggi non esiste una diagnosi condivisa. La Young, autrice che per prima ha proposto un inquadramento diagnostico, considera dipendente da internet e da videogiochi la persona che possiede almeno 5 delle seguenti 8 caratteristiche:
-1 è eccessivamente assorbita da internet
-2 ha bisogno di usare internet sempre più frequentemente e per periodi sempre più lunghi per ottenere la stessa soddisfazione
-3 ha ripetutamente tentato senza successo di controllare o interrompere l’uso di internet
-4 è irrequieta, lunatica, depressa irritabile quando tenta di ridurre o interrompere l’uso di internet
-5 rimane su internet più a lungo di quanto aveva preventivato
-6 ha messo a repentaglio una relazione significativa,il lavoro, lo studio a causa dell’uso di internet
-7 ha mentito ai familiari o al terapeuta per occultare il coinvolgimento con internet
-8 usa internet come modo per fuggire dai problemi o per alleviare il proprio umore disforico (ansia, depressione, colpa ecc.)
A livello generale, la ludopatia intesa come dipendenza (dalle videolottery e altri strumenti) è un fenomeno in crescita? Si hanno dei numeri o statistiche in proposito?
Bisogna fare una distinzione tra dipendenza da videolottery e dipendenza da videogiochi: rientrano entrambi nel campo delle dipendenze comportamentali ma sono fenomeni distinti. In Italia si stima che siano dipendenti da internet e da videogiochi, considerando insieme i livelli di gravità severo e moderato, il 6% della popolazione (fonte Poli e Agrimi 2012)
Cosa occorre per intervenire in tempo, se possibile?
Innanzitutto è indispensabile avere attenzione, come genitori e come educatori: la dipendenza da pc e consolle come qualsiasi sintomo è sempre espressione di un disagio che va riconosciuto, ascoltato, accolto. Non si tratta di demonizzare o proibire l’uso delle nuove tecnologie ma chiedersi sempre che cosa fanno i nostri figli quando stanno in internet o su un videogioco. Si tratta di educarci ed educare ad un uso responsabile dei potenti strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.
Quali sono i percorsi da fare per chi vuole uscirne fuori?
Di fronte a un problema di dipendenza bisogna rivolgersi ai Sert: strutture territoriali preposte alla cura delle dipendenze. Per affrontare un percorso di cura occorre però una motivazione personale che non sempre è presente in chi manifesta la sintomatologia. In assenza di una motivazione personale da parte della persona interessata può essere più utile che i genitori prendano contatto con i servizi e si facciano guidare per lavorare sulla motivazione alla cura e comprendere il disagio del ragazzo.
E quali sono i pericoli e le insidie che deve evitare chi si è ripreso da una dipendenza simile?
La dipendenza spesso ha una componente di cronicità possono quindi manifestarsi ricadute o trasferimenti verso altre forme di dipendenza, non è detto ma è una possibilità. Occorre quindi sempre tenere alta la guardia e favorire la consapevolezza e la cura del disagio sottostante la sintomatologia. La dipendenza dai videogiochi può essere vista come la punta di un iceberg che ha spesso alla base un disagio profondo che va accolto e curato.
Per chi volesse approfondire l’argomento suggerisco queste letture che trattano ampiamente le tematiche della dipendenza da videogiochi e da internet, del ritiro sociale (Hikikomori) e della dipendenza da gioco d’azzardo:
Fea M. (2017), Le abitudini da cui piace dipendere, Ed. Franco Angeli
Tonioni F. (2013), Psicopatologia web – mediata, Ed. Springer
Lancini M. (2017), Abbiamo bisogno di genitori autorevoli, Ed. Mondadori
Fonte: Leggo.it