L'ansia non è di per sé una manifestazione patologica, ma uno stato connaturale all'uomo, che consente un'attivazione fisiologica di fronte a condizioni di pericolo o a situazioni ritenute importanti per la sopravvivenza. Si tratta di una normale reazione di adattamento dell'organismo che si accompagna a fenomeni neurovegetativi come l'aumento della frequenza del respiro, del battito cardiaco, della sudorazione e ha lo scopo di mantenere lo stato di allerta e rendere le nostre prestazioni migliori e più efficaci.
L'ansia diviene patologica e siamo quindi di fronte a un disturbo d'ansia, quando lo stato di ansia e il livello di attivazione sono eccessive e sproporzionate rispetto allo stimolo
Disturbo da attacchi di panico
Gli attacchi di panico durano in genere solo pochi minuti, ma sono descritti come episodi di angoscia acuta che, una volta terminati, lasciano la persona stanca e spossata. Oltre ad allarmanti sintomi fisiologici, come soffocamento, vertigini, sudorazione, tremore e tachicardia, le persone con disturbo da attacchi di panico spesso avvertono una sensazione di morte imminente. Molte persone con disturbo da attacchi di panico soffrono anche di agorafobia, ossia di una paura di restare intrappolati in un luogo o una situazione da cui la fuga può essere difficile o molto imbarazzante.
Siccome gli attacchi di panico sono ricorrenti, le persone spesso sviluppano forme di ansia anticipatoria, preoccupandosi di dove e come avverrà l'attacco successivo. La paura della paura può alimentare un circolo vizioso di ansia limitando anche di molto la vita della persona.
Disturbo d'ansia sociale (fobia sociale)
Si tratta del timore di essere oggetto di attenzione, della paura o ansia marcata di fronte a situazioni sociali in cui si è esposti al possibile giudizio altrui. Le situazioni temute possono comprendere interazioni sociali (avere una conversazione, incontrare delle persone, effettuare una telefonata), situazioni in cui si è osservati (mangiare, bere, scrivere di fronte ad altri) o situazioni che richiedono una prestazione (tenere un discorso).
La persona teme che le sue manifestazioni di ansia verranno valutate negativamente e porteranno al rifiuto e le vive come umilianti e imbarazzanti.
Anche in questo caso l'ansia anticipatoria può portare a evitare le situazioni sociali temute compromettendo il funzionamento sociale e lavorativo della persona in un crescendo di insicurezza e ansia.
Fobia specifica
E' un aumento significativo dell'ansia di fronte a un oggetto o a una situazione specifica. Le fobie specifiche più comuni sono la paura di volare, la paura di certi animali (serpenti, ragni), la paura delle iniezioni, del sangue.
La paura e l'ansia possono causare una compromissione del funzionamento sociale e lavorativo della persona (pensiamo ad esempio alla paura dell'aereo per una persona che ha necessità di spostarsi per lavoro) e si accompagnano frequentemente a condotte di evitamento
Disturbo d'ansia generalizzata
Si tratta di una forma di ansia persistente, difficile da controllare, che rende costantemente preoccupati, anche senza reali motivi. A questa preoccupazione si associano spesso irrequietezza, affaticamento, difficoltà a concentrarsi, irritabilità,tensione muscolare e alterazioni del sonno.
Queste persone osservano e vivono la realtà alla costante ricerca di minacce di pericolo, soffrono le situazioni di incertezza e la mancanza di controllo.
Come si è anticipato, molto spesso chi soffre di un disturbo d'ansia mette in atto delle strategie spontanee per affrontare il problema evitando le situazioni ansiogene. Questo però non fa che alimentare il problema stesso. Pensiamo ad esempio a una persona che per paura di guidare si limita nell'utilizzare la macchina diventando sempre più dipendente dagli altri. Questa soluzione nell'immediato placa l'ansia ma alla lunga accentua la sintomatologia e fa sentire la persona sempre più incapace e scoraggiata.
Ma allora come si può affrontare l'ansia, la fobia, come si possono gestire gli attacchi di panico?
Un percorso di psicoterapia del profondo risulta il trattamento d'elezione per la cura dei disturbi d'ansia nella misura in cui ribalta il significato del sintomo che da malattia, problema da eliminare, diviene un importante messaggero che ci apre la strada alla profondità dell'essere e ci consente di portare alla luce il conflitto di cui è sempre espressione.
L'ansia, il panico, la fobia corrispondono alla spia dell'automobile, sono dei campanelli di allarme di qualcosa che non è in ordine e quindi necessita di attenzione,osservazone e cura. Questi sintomi non vanno repressi e cancellati ma accolti e compresi come espressioni del corpo dense di significato e manifestazioni di un crisi (dal greco Krino: discernere, valutare come presupposto per un miglioramento, una rinascita) che, se compresa, può divenire un'occasione di crescita e di maturazione per l'individuo che ne è portatore.
Oggi vengono confezionati molti manuali che ci propongono esercizi e tecniche per affrontare l'ansia e la paura. Le tecniche di rilassamento, gli esercizi, così come gli psicofarmaci possono essere anche molto utili nelle fasi acute per far fronte alle situazioni di vita e mettere provvisoriamente a tacere l'ansia, così come ci serviamo di un analgesico o cerchiamo di rilassarci quando abbiamo mal di testa. Ma limitarsi a ciò rischia di sottovalutare e sopprimere il sintomo facendoci perdere di vista il significato profondo di questo malessere.
Dare un significato alle sensazioni fisiche, anche intense, di cui soffriamo in funzione di quello che sta accadendo nella nostra vita, comprendere il senso della paura, dell'ansia degli attacchi di panico che ci affliggono in un dato momento, consente di riprendere contatto con noi stessi. Consente di dare all'angoscia il valore di uno strumento che ci informa di ciò che sta accadendo, di ciò che ci fa stare bene e di ciò che ci fa stare male e impedisce che quelle sensazioni restino confinate nel corpo come fastidi, disagi, sintomi con cui a volte ci si abitua a convivere per sempre.
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