Tollerare la frustrazione
“Stavo girando per gli acquisti di Natale, ma c’era molto traffico, non si trovava un parcheggio. Dovevo comprare il regalo per mia madre, ma mi è montata una rabbia che avrei mandato al diavolo il regalo, il Natale e anche mia madre, che tanto poi non apprezza mai un mio regalo”.
“Ci sono delle situazioni che mi mandano in sbattimento: l’altro giorno ero uscito dal lavoro e volevo rilassarmi ascoltando la musica ma non sono riuscito a infilare le cuffie: non so perché non riuscivo più a collegare lo spinotto al cellulare. Poi mi passa, ma al momento mi sale una rabbia fortissima”.
“Ero piena di lavoro e avevo fatto il possibile per gestire bene ogni situazione ma all’ultimo minuto sono stata informata che, per motivi indipendenti da me, non sarei riuscita a soddisfare le richieste di un cliente. Il mio capo, al posto di sostenermi mi ha detto che avevo agito in modo sbagliato. Non ci ho visto più gliene ho dette di ogni, fino poi a pentirmi del gesto impulsivo”.
La vita non è facile e la capacità di tollerare i momenti difficili che il destino ci propone richiede pazienza. Tuttavia è importante imparare a tollerare e affrontare le frustrazioni per evitare che si trasformino in un sentimento di sconfitta e demotivazione.
La tolleranza della frustrazione è la capacità di un individuo di far fronte a eventi negativi e di riorganizzare positivamente la propria vita di fronte alle difficoltà, resistendo con successo alle situazioni avverse , imparando a sviluppare competenze e rafforzando la fiducia nel proprio agire.
Concretamente possiamo immaginare l’azione di un individuo “tollerante” paragonandolo all’azione del sistema immunitario con cui il nostro organismo risponde alle aggressioni dei batteri. Di fronte agli stress e ai colpi della vita, possiamo infatti dare luogo a risposte flessibili che si adattano alle diverse circostanze ed esigenze del momento.
Perché è importante tollerare la frustrazione
Come ogni emozione la frustrazione deve essere controllata e canalizzata in modo positivo affinché la persona acquisisca la capacità di far fronte alle difficoltà e ai limiti che le si presentano ogni giorno.
E’ importante ricordarsi che la frustrazione è un sentimento passeggero, uno stato di incertezza che non ci definisce come individui.
Dobbiamo capire che vivere una situazione frustrante non equivale a un fallimento e che sviluppare una certa tolleranza alla frustrazione fa parte di un processo di apprendimento che comincia durante l’infanzia e non finisce mai.
La tolleranza della frustrazione va sviluppata fin dalle prime fasi dell’infanzia.
Non è facile vedere un bambino piangere perché ha perso durante un gioco, perché non riesce a svolgere una semplice attività, perché non può avere ciò che vuole ed è forte la tentazione di sollevarlo da questi piccoli dispiaceri, di sostituirsi a lui, di non dire mai “no”. Alcuni bambini vengono quindi educati a vivere in un mondo dove la frustrazione non esiste, dove il soddisfacimento del desiderio rappresenta un diritto. Questi bambini, da adulti, si aspetteranno di vedere soddisfatti i loro bisogni e faranno fatica a tollerare quelle attività che non offrono una soddisfazione a breve termine. In alcuni casi potranno anche rivolgersi a comportamenti pericolosi, come il consumo di sostanze tossiche o il gioco d’azzardo, che danno l’illusione di una ricompensa immediata.
Non si tratta certo di sottoporre di proposito il bambino a delle frustrazioni, ma di lasciare che affronti gli eventi negativi con cui normalmente si troverà a confrontarsi nel gioco, nello sport, a scuola. Si tratta di accompagnare il bambino in queste esperienze e accogliere le sue emozioni, di aiutarlo a sviluppare le competenze per farvi fronte, alimentando così la sua autostima.
Trasformare un’esperienza stressante in apprendimento
L’intolleranza alla frustrazione dipende principalmente dall’incapacità di sopportare la fatica di affrontare situazioni difficili e dal bisogno di avere tutto sotto controllo.
L’aspettativa delusa che rischia di farci rinchiudere in una condizione di dolore, causando azioni e comportamenti spesso nocivi, può divenire motore di cambiamento. Si tratta di incontrare la sofferenza, accettarla e trovare forme di elaborazione che permettano di integrare le proprie parti dolorose con le proprie risorse e comprendere che l’esperienza stressante può diventare un’occasione formativa.
La tolleranza alla frustrazione ci insegna:
- Ad essere consapevoli di essere esposti all’incertezza e al pericolo insito nella vita stessa.
- A reggere le difficoltà senza disperarci.
- Ad avere il coraggio di intraprendere con consapevolezza una via che sappiamo essere tortuosa o, comunque, non la più semplice e veloce.
Le persone che imparano a tollerare le frustrazioni sono più realiste verso la vita, se stessi e gli altri. Vivono meno lo stress perché sono in grado di vedere in ogni problema un’opportunità e riescono quindi più facilmente a trovare delle soluzioni adeguate.
Come possiamo fare per migliorare la nostra tolleranza alle frustrazioni
- Distinguere ciò che possiamo e non possiamo cambiare . Se la situazione può essere cambiata, allora programmare un graduale cambiamento.
- Assimilare il fatto che i desideri non sono delle necessità che richiedono una soluzione immediata.
- Imparare dalle esperienze passate: guardare ad avversità passate per ricavare lezioni utili a migliorare le proprie attuali strategie di fronteggiamento.
- Riconoscere che la perfezione non esiste e che essere eccessivamente esigenti verso se stessi favorisce la frustrazione e paralizza l’attività e lo slancio creativo.
- Osservare consapevolmente la nostra vita, essere presenti e non solo passeggeri o testimoni della nostra esistenza.
- Prendersi cura di sé e nutrire una visione positiva di noi stessi e della nostra capacità di affrontare i problemi.
- Creare buone relazioni sociali e accettare il sostegno e l’aiuto degli altri.
- Evitare di vedere le crisi come problemi insormontabili, ma viverle come occasioni per imparare.
La tolleranza della frustrazione è una competenza emozionale che può essere migliorata e richiede pazienza. Si tratta di una nostra scelta che possiamo perseguire per raggiungere un maggiore equilibrio personale tra le nostre spinte istintuali e la realtà che ci circonda. Aumentare la propria tolleranza alla frustrazione migliora le relazioni interpersonali, alimenta la propria autostima, permette di recuperare le nostre energie e canalizzarle verso progetti costruttivi.